Dall’Osservatorio economico Indicod-Ecr emerge un’approfondita analisi economica. Le imprese Indicod-Ecr, l’associazione che raggruppa 34mila aziende industriali e distributive del settore dei beni di consumo, confermano l’attuale situazione di incertezza del mercato, mostrando però un’iniziale ripresa in tema di ottimismo. L’Osservatorio, frutto di un’indagine tenutasi presso un campione di imprese rappresentativo del settore del largo consumo, ha registrato un valore che ricorda quello rilevato nella prima parte del 2008.
L’indice generale passa da 72,3 a 83,0, rimanendo quindi in territorio negativo. Questo valore è guidato prevalentemente dalla componente delle aspettative per i prossimi sei mesi del 2009, che passano da 76,7 a 98. E’ quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio economico, lo studio che dal 2005 rileva il sentiment degli associati Indicod-Ecr, le loro percezioni e attese sui temi di macro e micro economia. I minimi raggiunti nella precedente rilevazione lasciano il posto ad aspettative maggiormente positive: la crisi è ancora in atto ma non durerà per molto.
«Gli associati Indicod-Ecr indicano che il clima di fiducia riprende a salire» commenta Giuseppe Brambilla di Civesio, Presidente di Indicod-Ecr. «Sia i produttori di beni di consumo che le aziende distributive sono concordi nell’immaginare un ciclo economico leggermente in ripresa e possiamo dire che la fine del 2009 si affronta con un sentiment più positivo».
L’andamento economico del Paese: preoccupazione e prudenza
Le percezioni sui sei mesi trascorsi rimangono negative, sebbene mediamente i giudizi sulla situazione economica generale del Paese (valore dell’indice sulle percezioni a 33,5) e del proprio settore (44,5) siano meno critici rispetto a quelli inerenti l’ultimo semestre del 2008; si parla, però, sempre di indicatori che rimangono nettamente ancora al di sotto del valore 100, quindi comunque di indicatori negativi.
Anche per Indicod-Ecr l’occupazione appare ancora in una situazione critica: negli ultimi sei mesi gli associati Indicod-Ecr hanno registrato ancora una diminuzione in termini assoluti, già anticipata dalle aspettative di sei mesi fa. Le aspettative per i prossimi sei mesi, però, subiscono un netto miglioramento: viene, infatti, rilevata una riduzione degli organici ma si prevede che nei prossimi sei mesi la situazione cambierà in meglio (indicatore passa da 91,1 a 95,4).
La crisi di fiducia ha avuto quindi ripercussioni reali; la diminuzione degli occupati, e conseguentemente dei redditi, ha avuto riflessi tangibili sulla spesa in beni di consumo.
L’andamento del business aziendale: speranze di ripresa
Analizzando la situazione economica generale della singola impresa, anche nel primo semestre 2009 le imprese industriali dichiarano di aver subito una riduzione significativa del proprio giro d’affari (-5,7%).
Le aspettative per il prossimo futuro sull’andamento degli affari della propria azienda mostrano una ripresa, in particolare per il largo consumo. Le aziende, nell’ultimo anno, avevano rivisto verso il basso le proprie aspettative di crescita, ma per i prossimi sei mesi si aspettano invece una ripresa del business con un atteggiamento più ottimista per il futuro rispetto a quanto rilevato a fine 2008. Gli indici del clima di fiducia per settore confermano le evidenze emerse a livello aggregato. C’è un sostanziale allineamento tra settori su valori simili, improntati ad una sensibile ripresa della fiducia, intorno a 80-90. L’aumento più vistoso riguarda sia l’industria del largo consumo che la distribuzione moderna, in termini di percezioni che di attese per il futuro, rispettivamente con un indice di 104,4 e di 107,7, rispetto ad una media pari a 98.
Inflazione e prezzi: unanimi attese di reffreddamento
Sul lato dei prezzi, nella prima parte dell’anno si è assistito ad un protrarsi dell’effetto del forte calo del prezzo del petrolio e delle commodity sull’inflazione al consumo, che è passata dal +2,2% tendenziale di dicembre al +0,5% di giugno. Le aspettative di inflazione degli associati Indicod-Ecr sono coerentemente in riduzione sia per l’indice generale sia per il proprio settore di appartenenza.
Tale indicazioni dovrebbero confermare la crescita limitata (circa 0,7% - inflazione acquisita a luglio 2009, fonte Istat) prevista del tasso di inflazione per il 2009, soprattutto nei settori del largo consumo, interessati nel corso degli ultimi anni da forti tensioni dal lato degli acquisti. A conferma di tale dato, gli indici relativi all’andamento dei propri prezzi di vendita, percepiti e attesi, mostrano ancora riduzioni per tutti i settori.
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