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17/10/2008

IL RECUPERO CREDITI, QUALE VIA?

Scegliere la procedura giudiziale o stragiudiziale? Serve un’analisi approfondita della situazione per effettuare una previsione concreta circa l’esito dell’azione di recupero del credito, ne parliamo con l'avvocato Enrico Zoncada.

Giudiziale o stragiudiziale? Un quesito tutt’altro che scontato, specialmente se si parla di un tema delicato come quello del recupero crediti in questo particolare momento economico caratterizzato da forti tensioni finanziare. Le dinamiche che portano alla scelta tra le due tipologie risolutive sono dettate non solo dalla situazione economica del creditore o del debitore, ma da una lunga serie di fattori che vanno necessariamente valutati per comprendere l’oggettiva possibilità di effettuare con successo il recupero.
«Consiglio un approccio graduale al problema del recupero crediti – spiega l’avvocato Enrico Zoncada, esperto del settore – attraverso passaggi intermedi, con un’attività stragiudiziale iniziale, per poi passare eventualmente a quella giudiziale». Ma, nel dettaglio, cosa contraddistingue le due fasi? Se nella via stragiudiziale ci si limita a solleciti di pagamento, diffide ad adempiere, costituzioni in mora ed eventuali transazioni e accordi, quando si giunge in tribunale, la linea è decisamente più dura e concreta.
Ingiunzioni, atti di precetto, azioni ordinarie, sequestri conservativi e pignoramenti sono i mezzi più utilizzati. Apparentemente complicato, il punto su cui decidere è quindi semplice e verte attorno alla convenienza nel sostenere le spese di un’azione giudiziale. Non sempre, infatti, il gioco vale la candela. Serve quindi un’analisi approfondita della situazione per effettuare una previsione concreta circa l’esito dell’azione di recupero del credito. «L’approccio alla pratica in questione non cambia a seconda che il cliente sia un privato o una società» specifica l’avvocato Zoncada, che dopo dieci anni in prima linea dai suoi studi di Segrate, in provincia di Milano e di Vellezzo Bellini in provincia di Pavia, ha ormai un’estrema dimestichezza nel raggiungere le soluzioni più proficue per i suoi assistiti. Un’area geografica, la sua, che necessita fortemente di una base di sostegno legale più che in altre regioni italiane: «A fronte di una realtà economica molto sviluppata, l’offerta di professionisti legali è limitata.
Le imprese delle più svariate dimensioni sottopongono ogni giorno alla mia attenzione problematiche relative al diritto civile tra cui, appunto, anche il recupero dei loro crediti». Tale disciplina richiede all’avvocato un impegno che va ben oltre la pura competenza legislativa. «Nell’istruire la pratica di recupero crediti riveste un’attenzione particolare la raccolta del maggior numero possibile di informazioni relative al debitore, sia esso persona fisica o giuridica. Ciò al fine di poter valutare la migliore strategia e i costi relativi». Una vera e propria indagine in cui la precisione non è un elemento marginale, così come non lo è l’attenzione a non violare i termini prestabiliti dalla legge per il rispetto della privacy.
In questi casi non è raro, per uno studio legale, il fatto di appoggiarsi ad agenzie investigative. «Un’attenzione particolare alla raccolta di dati e documenti e una valutazione dei costi in relazione all’entità del credito vantato permettono una previsione circa l’ipotetico esito della procedura».

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L'Avvocato ENRICO ZONCADA esercita la sua attività professionale prevalentemente presso gli Uffici Giudiziari di Milano e Pavia. Si occupa della consulenza e dell'assistenza legale - sia giudiziale che stragiudiziale - e svolge prevalentemente la sua attività nel settore del diritto civile, occupandomi del settore del diritto commerciale in genere e dei procedimenti connessi al recupero dei crediti .



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