27/08/2014

MERCATO GDS ITALIA: UNA SITUAZIONE COMPLESSA

Tra il 2013 e il 2014 il numero dei punti vendita è diminuito di circa il 3%, mentre la media dei negozi per insegna è calata da 16 a 15

A fine giugno 2014 in Italia sono attivi 760 punti vendita effettivi e facenti capo a 50 insegne della GDS. Queste insegne fanno capo a 32 gruppi di impresa che controllano il settore della grande distribuzione specializzata italiana. Fra il 2013 e il 2014 è proseguito lo stillicidio del ridimensionamento di tali esercizi. Rispetto all’anno scorso si può infatti valutare che il numero di punti vendita è diminuito intorno al 3%, a dimostrazione che anche questo comparto della distribuzione non se la sta passando tanto bene. Un ulteriore dato a conforto di tale tesi è la media di punti vendita per insegna. Se fra il 2012 e il 2013 questo dato era stabile intorno a 16 unità, quest’anno scende a 15.
A ogni modo, la tendenza più evidente è il rafforzamento dei grandi gruppi del settore, che proseguono la loro politica di ampliamento dei propri interessi commerciali grazie a strategie di affiliazione, aperture e/o affiliazioni, chiusure e/o uscite di punti vendita più e meno redditizi, nonché di introduzione di nuovi marchi. Ma andiamo per ordine e vediamo come si sono trasformate le graduatorie delle principali insegne e dei principali gruppi della GDS presenti in Italia.

 

Brico IO ha oltre 100 punti vendita

Se si prende in considerazione la graduatoria generale che include tutti i gruppi e i consorzi attivi, anche se i punti vendita possono essere calcolati anche più volte perché facenti capo a uno o più gruppi (è il caso del consorzio BricoLife, in cui sono incluse 13 insegne, e di Brico-Più Ikasa, i cui punti vendita sono conteggiati in quelli di Italbrico), negli ultimi due anni le prime dieci posizioni restano pressoché identiche.
Si conferma leader Brico IO con 103 punti vendita (a fronte dei 111 del 2013). Seguono, a ruota, Bricocenter, Brico OK ed il consorzio BricoLife. È intorno alla cinquantina di punti vendita la consistenza di Bricofer, Obi, e segue a ruota Leroy Merlin. La “sorpresa” di quest’anno è Thormax, insegna del gruppo Bricofer, nata pochi anni fa e che, grazie a una progressiva politica di affiliazioni e di rebranding di punti vendita fra le due insegne del gruppo facente capo alla famiglia Pulcinelli, nel 2014 conta al suo attivo 29 punti vendita. Per beneficio d’inventario, si può aggiungere l’apertura avvenuta il 28 giugno scorso ad Olbia del primo negozio italiano di Ottimax, insegna nata nel 2013 dalla partnership tra Bricofer e Megawatt, controllata dalla famiglia Marigliano, dal 1981 riferimento del comparto elettrotecnico ed illuminotecnico. In futuro vi è il progetto di aprire 10 punti vendita Ottimax in altre aree già definite. È dunque prevedibile un ulteriore rafforzamento – più o meno diretto – del gruppo Bricofer sul territorio italiano.
Fra le altre insegne di un certo rilievo nel panorama nazionale si possono citare Self, Fdt, Eurobrico, Brico Mania ed il consorzio Italbrico. In particolare, si può sottolineare che Eurobrico guadagna due posizioni in graduatoria, non tanto grazie alla nuova apertura, quanto al ridimensionamento di Brico Mania e del consorzio Italbrico. Infatti, negli ultimi anni il gruppo facente capo al gruppo Famigliulo ha ridimensionato in modo drastico la propria rete di punti vendita. Nel caso del consorzio Italbrico il numero dei punti vendita si è trasformato per un consistente turnover di entrate/uscite. Il fenomeno del turnover dei punti vendita ha riguardato quasi tutte le principali insegne e mai come quest’anno si è registrato un certo dinamismo. Alcune catene hanno inoltre annunciato nuove aperture e/o affiliazioni programmate per il prossimo futuro. L’analisi più significativa dello scenario nazionale della GDS proviene dalla graduatoria per gruppi. In tal caso si rileva che si conferma leader il gruppo Adeo con 147 punti vendita, rispetto ai 143 del 2013. Il risultato è frutto di un turnover dei punti vendita facenti capo a Bricocenter, che passano da 88 a 89 e all’aumento dei punti vendita di Bricoman, che salgono da 8 a 11, mentre quelli di Leroy Merlin restano 47. Segue, al secondo posto, Brico IO, e sale di una posizione il gruppo Bricofer con 83 punti vendita, in cui si includono i 53 punti con il brand Bricofer (56 nel 2013), i 29 di Thormax e quello di Ottimax. Contemporaneamente scende al quarto posto Brico OK, poiché il numero dei punti vendita facenti capo a tale consorzio scende da 86 a 79.Si conferma al quinto posto BricoLife con 71 punti vendita in totale, facenti capo alle 13 società e insegne associate. In tale ambito si rileva che il numero dei punti vendita di CFadda ed Eurobrico cresce in entrambi i casi di una unità. Per converso, i punti vendita de La Prealpina scendono da 12 a 9. Non cambiano, invece, le dimensioni delle altre società. Nella graduatoria seguono, nell’ordine, Obi, Self ed il gruppo Granbrico-Grancasa, per il quale si potrebbe impropriamente stabilire che il numero di punti vendita è 31, dato che in alcuni casi queste due insegne sono ubicate insieme in alcune strutture facenti capo al gruppo di riferimento. Fra le insegne con un numero superiore a dieci punti vendita si può sottolineare il dinamismo di BricolaRge, che nell’arco di due anni ha ampliato la propria da 13 a 19 e prevede di allargarla grazie a nuove affiliazioni.La graduatoria è completata da 17 società cui fanno capo meno di dieci punti vendita per insegna.Per completare l’analisi va infine sottolineata l’uscita di scena di due insegne, Legnomercato e Mondopratiko, entrambe in liquidazione da quest’anno. Fino a tre anni fa, Mondopratiko faceva parte fino a tre anni fa del Consorzio Punto Brico, poi chiuso.