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15/07/2014

LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO

Oltre che a rispettare le normative vigenti, le aziende che producono scale e trabattelli si impegnano per rendere sempre meno pericolosi i propri prodotti

Nel nostro Paese si verificano ancora molti incidenti sul lavoro. Anche se non sono tra gli strumenti più pericolosi, le scale e i trabattelli vanno utilizzati con cautela dagli operatori. Dal canto loro, le aziende che producono questi articoli devono impegnarsi, oltre che a rispettare le normative vigenti, anche a sviluppare soluzioni che li rendano più sicuri, oltre che più comodi e performanti.

 

La certificazione è un punto di partenza


“La sicurezza è l’aspetto che teniamo maggiormente in considerazione in tutti i nostri prodotti come garanzia per il nostro consumatore finale”, spiega Ilaria Beggi, responsabile marketing categoria scale e sgabelli di Gimi-Framar. “Le nostre scale sono tutte certificate UNI EN 131 e ACAL 100, così come i nostri sgabelli, che sottostanno alla norma europea UNI EN 14183.

Per migliorare la sicurezza dei nostri prodotti - ma anche di quelli concorrenti - abbiamo lanciato B-LOK, un piedino universale, dotato di ventose, che permette alla scala di non spostarsi e di evitare cadute alla persona che vi è sopra”. “La sicurezza è per Gierre una scelta strategica legata ai percorsi di certificazione”, sottolinea il general manager Giorgio Turrisi. “Tutti i processi, dalla progettazione di un prodotto all'approvvigionamento dei materiali, dal ciclo produttivo alla consegna del prodotto al cliente, sono sottoposti a controlli continui e costanti. Tutto questo garantisce uno standard elevato di sicurezza del prodotto finito. Gierre detiene la certificazione UNI EN ISO 9001:2008 per il proprio sistema aziendale di gestione della qualità. Inoltre, il lavoro di tutta l'azienda è monitorato periodicamente dagli auditor degli enti di certificazione TUV e LNE”. “Costruiamo scale nel rispetto della norma EN 131.7. Si tratta di scale con la protezione totale dell'operatore”, afferma Piero Faraone, presidente di Faraone. “Tale norma, emanata nel settembre del 2013, prevede test al ribaltamento laterale, in modo da simulare un operatore che lavora contro una parete. Inoltre, abbiamo una serie di scale costruite nel rispetto della norma UNI EN 131.1 e 2, che possono essere usate solo per lavori di ispezione, in quanto il rischio di ribaltamento è intrinseco in questa tipologia di scala. Il DL 81 applica tutta una serie di precauzioni e attenzioni qualora si utilizzino le scale per il lavoro in quota. Come trabattelli, disponiamo di prodotti in alluminio conformi alla norma EN 1004”. “La sicurezza è uno degli aspetti fondamentali riguardo i nostri prodotti”, ribadisce Carla Giora, amministratore di Ippis. “L’abbiamo migliorata applicando, a livello produttivo, l'evoluzione normativa che circonda il mondo delle scale da lavoro e dei trabattelli mobili su ruote, ricercando costantemente nuove soluzioni a esigenze che ci sono trasmesse dagli utilizzatori finali e sviluppando studi tecnici sulle strutture per apportare modifiche marginali, ma di grande utilità. L'applicazione delle ultime novità a proposito di sicurezza si concretizzano nella progettazione di modelli di facile e sicuro utilizzo per l'operatore”. “Controlliamo e miglioriamo costantemente i nostri prodotti durante il ciclo di produzione con test interni, che eseguiamo in aggiunta a quelli richiesti dalle normative”, sottolinea Barbara Marchetti, di Marchetti Scale e Ponteggi. È sintetico e categorico Robert Mayr, amministratore di Maycom: “Tutti i nostri prodotti devono avere la certificazione EN 131”. “Perché un’attrezzatura sia sicura, occorre ‘progettarla’ pensando alla sicurezza di utilizzo in cantiere e seguendo rigorosamente la normativa in materia”, osserva Enrico Maria Colautti, direttore operativo di Pilosio. “Noi siamo anche molto rigorosi nei controlli di produzione, dalla scelta della materia prima fino alle verifiche molto severe delle saldature. Oltre al gancio brevettato Quick System, che consente un montaggio sicuro e veloce delle torri QS, abbiamo un parapetto di montaggio telescopico che garantisce la massima sicurezza per l’operatore”.

 

In ferramenta, ma non solo


Scale e trabattelli sono articoli che si trovano in ferramenta. Quanto puntano le aziende sul canale tradizionale? “I canali distributivi più importanti per noi sono le ferramenta e i rivenditori di attrezzature edili”, precisa Barbara Marchetti di Marchetti Scale e Ponteggi. “Per le ferramenta abbiamo un catalogo specifico”. “I nostri canali di vendita sono rivenditori come le ferramenta, i colorifici eccetera”, le fa ecoRobert Mayr di Maycom. “Inoltre, per i nostri rivenditori abbiamo depliant singoli per ogni articolo”. “I canali distributivi per i nostri prodotti destinati a un uso professionale sono soprattutto i colorifici e i rivenditori di materiale e attrezzatura per l’edilizia”, afferma Enrico Maria Colautti di Pilosio. “Le nostre attrezzature di livello medio-alto si rivolgono essenzialmente a una clientela di professionisti, anche se abbiamo trabattelli di diverse fasce di prezzo”.Gimi-Framar adotta una strategia diversa. “I nostri canali più importanti sono il DIY e la GD, ma stiamo aumentando la penetrazione anche nel canale ingrosso ferramenta”, spiega Ilaria Beggi. “La nostra gamma si compone soprattutto di prodotti per uso domestico, sia scale sia sgabelli”. “Come canale distributivo, da sempre preferiamo lo specializzato, in grado di offrire una consulenza qualificata al cliente”, chiarisce Piero Faraone di Faraone. “Tra i vari rivenditori, oltre a quelli edili, le utensilerie e le forniture industriali sono di sicuro un riferimento interessante”. “Non abbiamo un canale distributivo preferenziale in quanto la nostra azienda si impegna costantemente per realizzare un lavoro ottimale, sfruttando tutti i canali di distribuzione che riteniamo siano più adatti per aver un rapporto più diretto possibile con l'utilizzatore finale”, sottolinea Carla Giora di Ippis. “Abbiamo un catalogo studiato per adattarsi ai vari comparti distributivi”. “In questo momento non abbiamo un canale privilegiato: sono tutti aperti e Gierre costantemente realizza l'esplorazione delle potenzialità di nuovi segmenti di mercato, sul territorio nazionale e all'estero”, spiega Giorgio Turrisi di Gierre. “Abbiamo due cataloghi, uno specifico per i clienti del settore DIY, l'altro (GIERREPRO) per i clienti del settore professionale. I prodotti sono pensati e realizzati sulla base dell'ascolto costante delle esigenze di tutti i clienti”.

 

Un mercato in leggera sofferenza


È in salute il mercato del settore? “Il mercato delle scale e degli sgabelli entra in questo momento nel pieno della sua stagionalità”, osserva Ilaria Beggi di Gimi-Framar. “Dunque, sarà importante spingere sui volumi e su operazioni significative. È un mercato che sta un po' soffrendo e in cui il tasso di riacquisto non è elevato, in quanto i prodotti in casa durano molto a lungo e non sono usati quotidianamente. Al momento, però, come azienda soffriamo meno del mercato e siamo soddisfatti delle nostre vendite”. Enrico Maria Colautti descrive la filosofia di Pilosio: “Anche in questo periodo di forte crisi cresce la richiesta di prodotti di qualità e noi siamo pronti a rispondere con sistemi che assicurano la massima affidabilità in tal senso. Quello che amiamo dire ai nostri clienti è di investire sempre e comunque sulla qualità”. “Il mercato si sta in un certo senso estremizzando”, osserva Giorgio Turrisi diGierre. “Si assiste a una rincorsa al primo prezzo e questo ha fatto sì che nel mercato siano entrati prodotti non all'altezza delle aspettative del consumatore. È importante che l'utilizzatore finale sia correttamente informato sulle reali caratteristiche, prestazioni e condizioni d'uso dei prodotti per il mantenimento di un alto livello di sicurezza”.

Barbara Marchetti di Marchetti Scale e Ponteggi fotografa così la situazione: “In Italia il mercato edile è ancora un po' sofferente, mentre i settori GD e ferramenta si stanno muovendo meglio”. Se Robert Mayr di Maycom non vede cambiamenti significativi rispetto agli ultimi anni, Carla Giora di Ippissottolinea che “la situazione attuale di mercato è molto altalenante e questo comporta maggiori costi a livello distributivo”. Infine, Piero Faraone di Faraone afferma che “il mercato è difficile, ma con numerose iniziative riusciamo a ottenere risultati degni di soddisfazione, sia in Italia sia all'estero”.

 

Le norme di riferimento

 

Riguardo alle scale portatili, le Leggi di riferimento oggi in vigore sono le seguenti.

D.P.R. 547 del 27/04/1955
È la Legge nazionale attualmente vigente per le scale portatili (articoli 18, 19, 20 e 21). Chiarimenti del D.P.R. 547 sono poi contenuti all’articolo 8 del D.P.R. 164 del 07/01/1956.

UNI EN 131 (prima e seconda parte)
Si tratta della norma europea che disciplina la produzione delle scale portatili. La prima parte concerne terminologia, tipi e dimensioni funzionali, la seconda riguarda requisiti, prove e marcatura. Non si applica alle scale a uso professionale specifico (Vigili del Fuoco), a quelle per la copertura di tetti e a quelle rimorchiabili. Tale norma non distingue tra scale portatili da lavoro in generale e scale per uso domestico.

Decreto ministeriale del 23/03/2000
L’Italia non ha recepito la norma UNI EN 131 come Legge nazionale, ma ha pubblicato questo decreto, di pari efficacia, che stabilisce la possibilità di usare, in alternativa alle norme italiane vigenti, quelle europee. Inoltre, il decreto precisa che: 

  • le scale devono essere costruite nel rispetto della norma tecnica UNI EN 131 (prima e seconda parte); 
  • il costruttore deve fornire le certificazioni previste dalla norma UNI EN 131 emesse da un istituto ufficialmente riconosciuto; 
  • le scale portatili devono essere accompagnate da un documento con una descrizione comprensiva degli elementi costituenti, delle indicazioni per un uso corretto, delle istruzioni per la manutenzione e la conservazione e degli estremi dei certificati rilasciati dall’istituto che ha eseguito le prove;
  • il costruttore deve emettere una dichiarazione di conformità alla norma UNI EN 131 (prima e seconda parte).



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