EFFETTUA UNA RICERCA


 
 

18/05/2020

Covid-19 La Fase II delle aziende delle ferramenta La parola a FERVI

Intervista a Roberto Tunioli, Presidente FERVI

Roberto Tunioli, Presidente FERVI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come si è organizzata l'azienda per gestire dell'emergenza Covid-19?

Quando ancora c’era molta confusione sia in Italia che all’estero avevo previsto che con poche settimane di differenza e con qualche sensibilità differente tutti i Governi si sarebbero orientati ad emanare disposizioni simili volte a limitare fortemente il contagio. Come ho scritto anche nella lettera che dal 13 marzo campeggia sulla home page del nostro sito, avere reazioni non simultanee e non omogenee fa parte della natura umana. Noi di Fervi siamo solo un piccolo spicchio della Comunità Mondiale, circa 600 persone fra collaboratori italiani spagnoli e tedeschi e le loro famiglie e quindi quello che possiamo fare è seguire le indicazioni dei rispettivi Governi e seguire il motto degli scout: Estote Parati, ovvero, siate sempre pronti. Saranno i comportamenti Sono convinto che insieme alla tenacia e l’impegno sono stati e saranno i nostri comportamenti a consentirci di vincere questa emergenza sanitaria. Per questo fin da subito ho deciso che, indipendentemente dalle proprie opinioni o dai propri interessi personali, avremmo dovuto seguire con alto senso di responsabilità ciò che ci veniva indicato dal nostro Governo. I provvedimenti che abbiamo adottato in Fervi sono espressione di questo approccio. Ancora prima che fosse richiesto abbiamo immediatamente costituito un Comitato di Crisi formato da me e due Dirigenti con l’obiettivo di predisporre piani ed attività in armonia con le disposizioni che il Governo ed i Ministeri emanavano. Abbiamo quindi definito un codice di comportamento e dotato tutti i dipendenti degli strumenti di protezione individuale. Ove possibile, abbiamo attivato lo smart working e l’utilizzo delle ferie pregresse per favorire le turnazioni conseguenti al rallentamento degli affari. Parallelamente a questo, abbiamo mantenuto contatti settimanali in video call con i nostri colleghi in Spagna ed in Germania al fine di comparare esperienze e comportamenti. Infine, molti degli appuntamenti esteri già fissati sono stati tramutati in video call, con buon successo in termini di ordini ricevuti e di empatia rinforzata.

Nel periodo di lockdown abbiamo comunicato ogni sera per con tutti i dipendenti offrendo spunti di riflessioni ed aggiornamenti. Abbiamo anche mantenuto operative sia l’assistenza telefonica sia l’assistenza commerciale ricevendo un numero di richieste, dall’Italia e dal resto di Europa, superiore a quelle di un classico mese di agosto.

Con quali attività di marketing e comunicazione avete alimentato la relazione con i clienti?

Oltre a quelle che ho già indicato, nella fase II stiamo contattando tutti i clienti e gli agenti con telefonate, email e video call, sfruttando tutte le opportunità comunicative.

Abbiamo lanciato una campagna pubblicitaria su Linkedin e Facebook per favorire gli acquisti on line e incentivato le consegne dirette (drop shipping) ai clienti dei nostri rivenditori (gli utilizzatori finali) addossandoci temporaneamente i costi e riducendo il porto franco del 50%, a 300 Euro. Contemporaneamente abbiamo incentivato l’attività sui social con la presentazione di molti video e stories al fine di vivacizzare la nostra presenza. Abbiamo lanciato 12 nuovi prodotti molto utili al tipo di clientela che si rivolge al nostro canale e abbiamo sottoscritto un accordo fornitura quinquennale per la distribuzione a marchio Fervi per una nuova linea di detergenza per l’igienizzazione dei locali aziendali lanciando lo slogan: Riparti in sicurezza: Proteggi-ti  igienizza-ti distanzia-ti.

Quali sono le criticità con cui si sta confrontando o che prevede di incontrare?

Non so se posso risultare incosciente o sempliciotto, ma sono molto fiducioso nella voglia di ripartenza. Prima non davamo al lavoro la dignità che si meritava: erano solo parole della Costituzione o del polically correct. Ora abbiamo capito che il lavoro è molto per l’umanità: sostentamento in primis, ma anche vita sociale, disciplina individuale, equilibrio nella gestione della giornata e tanto altro per ognuno di noi.

Pertanto, se l’infezione continuerà a diminuire e rimarrà alta l’attenzione per evitare una ripresa del contagio, sono molto fiducioso che già da settembre si potranno vedere segnali concreti di ritorno alla normalità. I primi giorni di maggio vanno nella direzione giusta.

Quali sono le sue previsioni da qui a fine anno? Ritiene possibile recuperare il fatturato perso?

Siamo una società quotata per cui non ci è permesso fare delle stime. Detto questo, le previsioni fatte da autorevoli società di consulenza e bancarie che vedono una riduzione nell’ordine del 20% delle attività nel nostro settore ci vedono concordi.



ALTRI ARTICOLI E NEWS CHE POTREBBERO PIACERTI


19/11/2007

MODA LAVORO

Il gilet invernale DOPPIA MALTA fa parte del catalogo abbigliamento per il cantiere edile VITO MANOVALE.E’ prodotto con un nuovo tessuto Poliestere/ Spandex che conferisce al capo leggerezza e praticità. Lâ€...

LEGGI L'ARTICOLO

28/10/2009

A FRANCHISING & TRADE OLTRE 12.000 VISITATORI QUALIFICATI

La fiera dell’affiliazione commerciale di Milano esce dai quattro giorni di manifestazione
confermandosi punto di riferimento per il settore nel panorama fieristico italiano.

LEGGI L'ARTICOLO

16/11/2009

ASSIRM: CRESCONO LE RICERCHE DI MERCATO ON LINE

Il Presidente Silvestre Bertolini: bisogna investire nell’innovazione per rimettere in moto la domanda

LEGGI L'ARTICOLO

08/06/2009

OPPORTUNITÀ DALLA CRISI. PARLA AWELCO...

L’Awelco diventa licenziataria del marchio Stanley e propone sul mercato una nuova gamma di prodotti per la saldatura. Grossi investimenti, qualità e servizio al top per una gamma ‘premium’ rivolta soprattutto ai professionisti. William De Rosa, sales manager e titolare dell’Awelco, ci racconta la loro strategia per uscire dalla crisi: prima di tutto ascoltare chi lavora e salda tutti i giorni

LEGGI L'ARTICOLO