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17/06/2019

Il modo diverso di Capaldo per essere radicati nel territorio, con leadership e innovazione.

La gestione innovativa dell’IT come leva per innovare e sperimentare nuovi approcci alla vendita e al servizio dei clienti, business e consumatori finali.

Fondata nel 1935, A.Capaldo S.p.A. è un distributore di ferramenta, utensileria, materiale elettrico e per l’illuminazione, prodotti per il “fai da te” e accessori per la casa, giardinaggio e agricoltura. Pur mantenendo nei suoi ottant’anni di vita la caratteristica di azienda familiare, ciò che più la contraddistingue è la sua vocazione alla crescita. La sua sede storica è ad Atripalda, in provincia di Avellino.

L’azienda ha, soprattutto nel corso degli ultimi dieci anni, sviluppato sia un modello di business B2B, diretto a circa 5000 rivenditori di ferramenta, che un modello B2C, che raggiunge i clienti finali della filiera con tre grandi store situati tutti in Campania. Per essere leader di mercato, A.Capaldo ha razionalizzato e ottimizzato la sua logistica attraverso il progetto di un magazzino automatico situato a Santorelli che, insieme ad altri magazzini fisici, ospita merci  per un volume complessivo di 400.000 mc. Allo stesso modo, negli anni, ha saputo arricchire la gamma merceologica per arrivare oggi a circa 50.000 referenze di prodotti.

“Per i distributori è fondamentale avere la capacità di rinnovarsi continuamente, sia nelle merceologie che nella fornitura di servizi, creando un circolo virtuoso tra le esigenze dei clienti finali e la spinta creata dai produttori e fornitori”, afferma Sergio Capaldo, che rappresenta la terza generazione alla guida dell’azienda. “È in questo che ci siamo differenziati dalla concorrenza, avendo una visione di lungo termine supportata da notevoli investimenti, nuove idee, grandi e piccoli progetti”.

“Negli anni il mercato ha premiato queste nostre caratteristiche – continua Sergio Capaldo - che si sono concretizzate nella nostra attuale capacità di gestione della logistica: oggi il magazzino, altamente automatizzato, ci permette di sperimentare nuovi sistemi di gestione della supply chain, ma anche di soddisfare le esigenze varie e dinamiche dei nostri clienti in tempi molto rapidi”.

Una strategia, quella di A.Capaldo, basata quindi su crescita, innovazione e cambiamento.

Da questo nasce la collaborazione con IBM, scelta per le capacità, l’esperienza e le competenze di gestione delle infrastrutture IT dei propri clienti che hanno permesso all’azienda di concentrarsi sul proprio core business. IBM, oltre a gestirne l’infrastruttura IT sulla base di un accordo pluriennale, ha introdotto elementi di innovazione che portano verso un modello “IT as a service”. Tale modello consente di offrire servizi informatici alla clientela business e consumer, in modalità “on demand”, con tempi e costi di realizzazione sensibilmente ridotti.   

“Il vantaggio per i nostri clienti - afferma Sergio Capaldo - è di poter contare su alti livelli di continuità di servizio e di sicurezza informatica, che non sono negoziabili in un mercato altamente regolamentato e competitivo come quello in cui operiamo. Quindi chi più di IBM, da sempre leader nell’innovazione, può aiutarci a continuare ad essere pionieri nel nostro settore?”

La partnership con IBM, ha permesso all’azienda A.Capaldo di ridurre il Total Cost of Ownership, ovvero l’investimento nel rinnovo, nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture IT, avviando al contempo un percorso virtuoso di trasformazione digitale che sostiene la continua crescita dell’azienda.

“I risultati - per Sergio Capaldo - sono stati: un incremento della propria presenza a livello nazionale, con una conseguente crescita della quota di mercato, una riorganizzazione aziendale tesa ad allineare sempre di più l’IT ai processi di business ed il pieno adeguamento di tali processi a quanto previsto dalla normativa europea GDPR”.

Un grande esempio per tutte le aziende italiane che, in vari settori industriali e commerciali, si trovano ogni giorno a dover conquistare spazi rispetto alla concorrenza dei grandi marchi internazionali, che hanno sì vantaggi derivanti da economie di scala di altro tipo, ma minore radicamento sul territorio e una diversa attenzione al cliente.

“Alla base del rapporto commerciale di lungo termine con A.Capaldo stanno i livelli di qualità del servizio, che da sempre sono in linea con le attese del cliente”, afferma Vincenzo Trama, Territory Manager di  IBM Italia. “Questo ha reso IBM un partner affidabile e di riferimento con cui la proprietà dell’azienda vuole affrontare le nuove sfide del proprio piano industriale per il periodo 2019-2021”.

 

La soluzione IBM si basa su un progetto di servizi gestiti "on-premise" che, in un’ottica evolutiva, ha portato alla reingegnerizzazione dell’infrastruttura a supporto delle applicazioni di business. Essa si basa sulla completa virtualizzazione delle componenti computazionali, e del relativo storage, e su una architettura ad alta affidabilità su due diversi ced del cliente, permettendo un downtime prossimo allo zero in caso di indisponibilità.  A ciò si aggiunge un’ulteriore soluzione di disaster-recovery sul data center IBM di Roma che, attraverso una replica asincrona dei dati di produzione, consente il ripristino del servizio in poche ore a fronte di un evento che renda non operativi entrambi i ced ubicati presso il cliente.

I servizi forniti da IBM permettono all’azienda A.Capaldo di essere in linea con i propri obiettivi strategici di aumentare la continuità del business, di essere pienamente conformi al GDPR in termini di sicurezza e  disponibilità dei dati, oltre che rendere la nuova infrastruttura non vulnerabile ad attacchi informatici.

Il passo successivo sarà l’adozione di un modello cloud ibrido, naturale evoluzione rispetto all’attuale modello IT gestito da IBM e modello inevitabile a cui tendere per sostenere anche lo sviluppo delle applicazioni future. Non solo. L’attenzione di A.Capaldo alla centralità del cliente rappresenta anche terreno favorevole per una strategia di “ingaggio del cliente”, sia in ambito B2B che in quello B2C, attraverso la realizzazione di un portale di eCommerce.

Queste sono le idee su cui lavorare per il futuro. E altre ancora sono nate da CLAB, l’evento di due giorni tenutosi l’11 e 12 maggio presso la nuova sede di A.Capaldo a Santorelli, nella zona industriale di Avellino, “dove i due poli opposti della filiera si sono incontrati per toccare con mano l’innovazione e per proporre modi diversi di affrontare il mercato. È stato un vero e proprio laboratorio di co-creazione di  idee, di rinnovamento e di scambi, che abbiamo realizzato anche mutuando gli approcci e le metodologie Agile utilizzate da IBM, in particolare nella presentazione del progetto “future shop”, il negozio del futuro secondo la visione di A.Capaldo”.

 

 



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