Precisamente 806,7 miliardi di yen, circa 7 miliardi di euro, è questa la cifra che è disposto a pagare il colosso dell’elettronica giapponese Panasonic per l’acquisizione di Sanyo.
Una cifra da capogiro, la più alta spesa fino ad oggi e destinata a crescere di molto ad operazione conclusa, per quella che è la più grande e complessa acquisizione mai fatta all’interno dell’importantissima e molto redditizia industria dell’elettronica di consumo giapponese.
Panasonic punta all’acquisizione dell’intero capitale di Sanyo compresa la quota in mano ai creditori, tra i quali è presente anche il nome di Goldman Sachs. Per concludere rapidamente questo oneroso “passaggio di proprietà”, Panasonic è disposta ad “alzare la posta in gioco” e a mettere sul banco ben 400 miliardi di yen di bond.
Ad operazione conclusa la Panasonic Corp. si troverebbe ad essere la numero uno delle batterie ricaricabili, ma anche la più importante azienda di elettronica del pianeta. Un raggruppamento di forze che ‘scombussola’ gli equilibri di mercato raggiunti fino ad adesso in questo settore: un comparto estremamente redditizio, quanto competitivo e in costante crescita.
Panasonic ha deciso di investire e giocare d’anticipo, senza badare a spese: in un recente comunicato stampa circa l’operazione ha annunciato che l’acquisizione completa della quota di maggioranza della concorrente Sanyo Electric Co Ltd costerà ad operazione ultimata la cifra di 4,5 miliardi di dollari.
La storica azienda di Sirmione riserva uno sconto del 40% a chi acquista un monopattino elettrico e non rientra nei parametri previsti dal Decreto Rilancio per ottenere il bonus governativo.
LEGGI L'ARTICOLOIn occasione dello “Switch Off 2021” il catalogo online Melchioni Ready si arricchisce di molteplici soluzioni compatibili con il nuovo standard DVBT2/HEVC a 60Hz e 10 bit. Acquistando alcuni di ...
LEGGI L'ARTICOLOA pochi giorni dalla Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici svoltasi a Roma il 12 settembre sotto l'egida del Ministero dell'Ambiente, in rappresentanza della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea
LEGGI L'ARTICOLO