Nel terzo trimestre 2008, l’indice degli ordini di macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha segnato un calo del 17,4% rispetto allo stesso periodo del 2007. In ragione di ciò, il valore assoluto dell’indice si assesta a 56,6, valore in linea con quelli relativi ai terzi trimestri degli anni precedenti, se si esclude quello relativo al 2007 considerato anno record.
Va però sottolineato che, considerando i primi nove mesi dell’anno il risultato della raccolta ordini (-4%) è sostanzialmente in linea con il risultato messo a segno nello stesso periodo dell’anno precedente.
Tale risultato è stato determinato principalmente dal sensibile calo della raccolta ordini sul mercato interno (-27,4%) per un valore assoluto dell’indice pari a 24,7.
Sul fronte estero, la raccolta ordini segna un lieve rallentamento (-8,3%) che non preoccupa particolarmente i costruttori italiani, poiché si confronta con un valore, quello relativo al terzo trimestre 2007, mai registrato in precedenza. A conferma di ciò il valore assoluto dell’indice che è risultato pari a 98,6, valore inferiore soltanto a quello relativo allo stesso periodo dell’anno precedente.
Con riferimento all’attività di export, nei primi sei mesi del 2008 (dato consolidato), le vendite di made in Italy fuori dai confini nazionali sono cresciute del 13,3% rispetto al periodo gennaio-giugno 2007. In particolare sono cresciute le consegne in Germania (+14,9%), Cina (+10,2%), Stati Uniti (+9,1%), Francia (+6,5%), Russia (+45%). In controtendenza le vendite in Spagna (-16,6%). Deciso l’incremento registrato dalle vendite in Brasile (+152,2%) e Austria (+138,1%).
“Alla luce di questi dati - ha commentato Giancarlo Losma, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione - l’andamento degli ordinativi raccolti sui mercati stranieri, seppur in lieve rallentamento, non desta particolari timori. I valori sono, infatti, ancora particolarmente elevati grazie alla domanda espressa da mercati e settori estremamente diversificati. Oltre alle tradizionali aree di sbocco del made in Italy di settore, sappiamo infatti che i BRIC continueranno nel loro processo di espansione e sviluppo tecnologico e quindi nell’acquisizione di macchinari caratterizzati da alto contenuto di innovazione come quelli realizzati dai costruttori italiani. Certamente non giova al nostro export il mancato ri-finanziamento della legge Ossola 227/77 ”.
“Allo stesso modo - rileva Giancarlo Losma - ingenti investimenti in beni strumentali sono previsti da quei settori che stanno attraversando un momento particolarmente favorevole, dall’aerospace all’energia, in particolare all’eolico, alla produzione industriale ecocompatibile, che ragionevolmente potranno compensare eventuali cali di domanda espressi da settori utilizzatori più tradizionali, quali automotive e meccanica generale”.
Completamente differente appare invece la fotografia del mercato interno dove il calo, e l’eventuale blocco degli investimenti in sistemi di produzione, rischia di condurre il paese verso una situazione di arretratezza dei sistemi produttivi con negative ricadute sull’intero sistema economico nazionale.
“Confortati dal grande successo raccolto dalla recente 26.BI-MU, mostra biennale della macchina utensile che si è chiusa lo scorso 7 ottobre a Milano, e che ha registrato oltre 96.000 visitatori, e sentiti i suggerimenti degli imprenditori presenti alla manifestazione, l’associazione ritiene necessario e improcrastinabile l’introduzione di un provvedimento concreto a sostegno del consumo di beni strumentali nel nostro paese”.
“Oggi - secondo il presidente di UCIMU-SITEMI PER PRODURRE - la ricetta più semplice e adeguata per rilanciare la domanda di beni a elevato contenuto tecnologico è la stesura di un disegno di legge che preveda: la liberalizzazione degli ammortamenti di beni a elevata tecnologia (ai sensi dell’articolo 5 della legge n.317/91) acquistati nei sei mesi successivi all’emanazione del provvedimento e consegnati entro ventiquattro mesi dalla medesima data. Con questo provvedimento, i costi per l’erario si azzererebbero in un periodo sufficientemente breve, anzi - prosegue Giancarlo Losma - l’incremento di IRES, dovuto all’anticipazione degli ordini e quindi delle consegne, dovrebbe essere superiore alla diminuzione delle entrate fiscali derivante dalla liberalizzazione degli ammortamenti.”
Alfredo Mariotti, direttore generale UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE ha dichiarato: “l’intervento dei governi dei paesi coinvolti nella crisi finanziaria degli ultimi mesi è, a mio avviso, espressione di responsabilità degli stati a sostegno della libera attività dei mercati. Ciò di cui il sistema economico mondiale ha bisogno è di un approccio che conferisca nuovamente il ruolo e le competenze agli attori coinvolti. I mercati non possono autonomamente determinare le proprie regole di comportamento. La vera sussidiarietà è l’intervento del pubblico quando intuisce che le problematiche che si potrebbero creare andrebbero a determinare sconquassi sociali. Una società liberale non è anarchica, al contrario è una società che si muove all’interno di regole determinate dai governi al fine di tutelare tutti gli attori coinvolti, indipendentemente dalla dimensione e dal peso che essi ricoprono all’interno del sistema”.
“Proprio su questi presupposti, UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE ritiene debba esserci una costante azione delle autorità del paese preposte affinché alle PMI, con particolare riguardo a quelle del bene strumentale, vengano messi a disposizioni finanziamenti necessari a proseguire la propria attività sul mercato globale.”
Il comparto degli utensili elettrici prosegue il trend negativo con un calo del 5,67%. Si contraggono anche le vendite degli utensili professionali a batteria
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