Eletto il nuovo Presidente di ANIMA Sandro Bonomi: ”Dalla meccanica potrebbe partire il rilancio dell’economia italiana, ma timore e opportuna cautela frenano il decollo”
In un generale clima di sfiducia e di stagnazione che pervade trasversalmente tutti i settori dell’industria italiana, aggravato dai segni costantemente negativi delle borse mondiali, la meccanica varia, quasi in controtendenza, riesce ancora a scommettere sulla qualità dei suoi prodotti e del Made in Italy a conferma del ruolo di spicco della meccanica italiana, al secondo posto in Europa dopo la Germania e al terzo posto dopo il Giappone nel mondo.
E’ quanto emerge dall’indagine sul secondo trimestre dell’anno realizzata da ANIMA - Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia ed Affine – e confermata dalle esportazioni dei primi sei mesi. In netto aumento infatti gli ordini relativi alle esportazioni del secondo trimestre 2008, raddoppiati (dal 12% al 24%) rispetto al I trimestre. A riprova che l’export è ancora fattore trainante per l’economia, i dati ISTAT sul livello delle esportazioni dei comparti ANIMA rilevano 11 miliardi e 600 milioni di euro nei primi sei mesi del 2008 registrando un + 11% rispetto al 2007. Africa e Asia, oltre all’UE a 27, sono le aree che hanno determinato in modo più significativo l’incremento dell’export della meccanica varia italiana.
E’ questo lo scenario in cui è stato designato il nuovo Presidente di Anima, Sandro Bonomi, imprenditore bresciano presidente della Enolgas Bonomi, da oltre trent’anni in Federazione, già alla guida di AVR - Associazione Italiana Costruttori Valvole e Rubinetteria-, del CEIR – Comité Européen de l’Industrie de la Rubinetterie – l’organismo che rappresenta l’industria di valvolame e rubinetteria di 21 paesi europei e da 10 anni Presidente di Brescia Export, che fa parte di Federexport all’interno di Confindustria.
“La temuta recessione evidenziata dalle previsioni di inizio anno non si è ancora verificata.” ha osservato Bonomi “Le nostra indagine trimestrale evidenzia che il 42% delle aziende nel confronto con il primo trimestre 2008, ha ritenuto migliorata la situazione del proprio fatturato e il 53% stabile, con un saldo positivo che balza da +9 nel primo trimestre a +37 nel secondo. Anche nel confronto con lo stesso periodo 2007 la metà degli intervistati esprime una rassicurante stabilità. Il fatturato dei primi sei mesi del 2008 è migliore delle attese, nonostante ciò la fiducia dei nostri imprenditori è veramente molto scarsa, poiché in questo momento la crisi dei mercati finanziari impone la massima cautela, anche se il nostro settore si dimostra ancora una volta vitale. In questi anni le performance della meccanica Italiana hanno raggiunto dei picchi importanti nelle esportazioni e mantenuto costante l’occupazione, ciò che continua a mancare è il mercato interno”.
“La finanza creativa degli anni ‘80 e ’90” ha concluso Bonomi “ha dato luogo a un capitalismo creativo, soprattutto negli USA, dove la capacità del manager di “costruire economia reale” era secondaria rispetto all’utilizzo dello strumento finanziario, talvolta equiparabile all’economia virtuale, per fare profitti. In questa situazione di grave crisi finanziaria, Italia e Germania sono leader di un nucleo di paesi in cui esiste ancora la cultura, la capacità e il know how della produzione. Oltre ad essere ormai gli unici due grandi paesi europei ad avere sul proprio territorio un impianto industriale avanzato ed efficiente, dal peso specifico significativo in tanti settori della meccanica, molti dei quali rappresentati da ANIMA. Concludendo posso ribadire che ANIMA e l’industria meccanica italiana puntano fortemente sulla Old Economy, al di là di mode passeggere del momento”.
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