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19/01/2015

LE FERRAMENTA RESISTONO

Nel nostro Paese come nel resto del mondo, pur tra molte difficoltà, questi negozi si stanno dimostrando più forti della crisi economica

Quali sono i grandi scenari verso cui il mondo della ferramenta si sta indirizzando? Prima d’entrare specificatamente nel settore, è opportuno osservare lo scenario macroeconomico. Il negozio di ferramenta appartiene al mondo delle vendite al dettaglio (sia da banco sia online). In questo contesto, si osservano le seguenti tendenze:
- il 50% delle vendite è concentrato in Usa;

- c’è un notevole calo d’interesse nella vendita al dettaglio in Europa;

- si registra una forte ascesa del mercato al dettaglio nei mercati emergenti, che restano però non sicuri sul piano politico e istituzionale.

Cresce l’online
Contemporaneamente alle vendite “da banco”, si sta consolidando anche il ramo virtuale che in Italia, nel campo della ferramenta sta muovendo i primi significativi passi. Nel mondo, il peso delle vendite online sul totale è così suddiviso:

- in Nord America, il 10% delle vendite sono virtuali, con un incremento del 20%. In quest’area, i prodotti di ferramenta sono venduti sia “al banco” (64%), sia online (36%);
- in Asia, le vendite virtuali sono in crescita nell’ordine del 30% ma non esprimono ancora valori importanti. Non ci sono dati relativi alla ferramenta, che si presume venduta “al banco”;
- nel complesso, in Italia il peso dell’ecommerce è nell’ordine dell’1-3%, che in ambito di ferramenta resta su valori inferiori all’1%, benché in rapida crescita.

Descrivendo il quadro complessivo italiano, l’andamento delle aperture/chiusure dei negozi è così suddiviso:
- nel nostro Paese ci sono in tutto 770.000 rivenditori al dettaglio e le ferramenta censite sono circa 10mila;

- le chiusure sono nell’ordine di 30 negozi al giorno, ma questo dato non interessa, al momento, in forma significativa, il settore delle ferramenta;

- vanno bene i medicali/ortopedici, con fatturati in crescita del 5,2%;

- perdono quota librerie ed edicole, con chiusure fino all’1,4% del totale;

- perdono quota i negozi di biancheria, fino al 9,4% del totale;

- perdono quota i mobilifici, fino al 4,4% del totale;

- perdono quota le ferramenta, fino all’1,9% del totale (questo dato, per quanto importante, segna una crisi “leggera” del settore rispetto gli altri) - crescono i negozi non specializzati, con un +1,3%.


Alla luce di questi dati, non è più pensabile che un’attività di vendita al dettaglio possa rimanere operativa per diverse decine d’anni senza seguire l’evoluzione del mercato. Non aggiornandosi, le piccole attività (spesso sotto i 400 mq) chiudono.



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