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17/11/2014

UDIB: VA RIDOTTO IL COSTO DEL LAVORO

È questo il primo passo da compiere per far ripartire l’economia italiana. Solo così, infatti, si danno più risorse a imprese e famiglie

Analizzando i primi tre trimestri del 2014, probabilmente un po’ tutti possiamo notare che le previsioni ottimistiche e le speranze di una crescita robusta dell’economia sono state di fatto smentite. È lunga la lista dei dati negativi a livello macroeconomico: calo dei consumi, deflazione, calo della produzione industriale, calo del Pil, aumento della disoccupazione. L’elenco sarebbe ancora piuttosto lungo e poco edificante e in tante classifiche l’Italia sarebbe tristemente in fondo. Sono molte le ragioni per cui il nostro Paese non riesce più a ritrovare il ruolo che merita a livello sia economico sia industriale. In primo luogo, i consumi interni sono quasi completamente fermi, come lo sono gli investimenti, sia quelli che arrivano dall’interno, sia quelli esteri. Tra le principali cause di questa stagnazione, la mancanza di risorse da parte delle famiglie e delle imprese, sempre più impegnate a reperire soldi per far fronte a una pressione fiscale che tra imposte dirette e indirette è la più alta al mondo. Non ci si può attendere nulla se non si liberano risorse per la crescita. Le imprese italiane sono in balia da un lato dei mercati globali ogni giorno più competitivi e dall’altro di un sistema Paese che richiede sempre più sacrifici senza offrire una strategia orientata a recuperare risorse da investire. Non credo occorrano grandi economisti per capire che si debba intervenire per ridurre drasticamente il costo del lavoro, agendo per esempio sul cuneo fiscale o sull’Irap, in modo da creare un circolo virtuoso che riporti risorse nelle tasche sia delle famiglie sia delle imprese. In questo quadro a tinte fosche, negli ultimi mesi si stanno sommando una serie di eventi esterni al Paese. Eventi geopolitici drammatici stanno ulteriormente penalizzando l’economia dell’Italia. La situazione di conflitto in Ucraina, con le relative sanzioni alla Russia, e l’instabilità di tanti Stati del Nord Africa non fanno che amplificare le difficoltà di un Paese, come il nostro, con una forte vocazione all’export. Fortunatamente, una boccata d’ossigeno arriva dall’esportazione verso Stati, Usa e Inghilterra su tutti, che, dopo aver vissuto anni difficili stanno comunque rialzando la testa grazie a una serie di riforme che dalle nostre parti sono solo all’inizio e stanno incontrando grosse difficoltà di attuazione. In questo scenario molto complesso, non è un caso che i Paesi che crescono maggiormente siano quelli che hanno, negli anni, attuato seri piani di mantenimento e di rilancio industriale della manifattura. Se andiamo a vedere quello che è successo in Italia, non possiamo purtroppo dire lo stesso, anche se la speranza è che la consapevolezza del valore aggiunto che crea la manifattura sia sempre più condiviso da chi deve pianificare lo sviluppo del Paese.

 

Presto un master sui fasteners

La fine dell’estate è anche il momento in cui si torna sui banchi di scuola. Anche per il 2014/2015 Udib, come associazione di riferimento del settore dei distributori di bulloneria in Italia, prosegue la propria collaborazione con la Fondazione Democenter-Sipe, che ha organizzato nuovamente un’iniziativa di alta formazione con l’Associazione nazionale disegno di macchine e il dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Infatti, è in corso di svolgimento la terza edizione dello “Short master in fasteners 2014”. Il master è finanziabile anche attraverso i fondi interprofessionali ed è strutturato in tre moduli a frequenza indipendente, che vertono su disegno e linguaggio tecnico, illustrano le varie tipologie di fasteners e le loro applicazioni industriali. Vi è poi una parte relativa alle proprietà meccaniche dei fasteners e ai relativi trattamenti termici, al loro controllo tramite misurazioni e test di laboratorio. Con questo corso, strutturato su vari livelli di approfondimento, si è cercato di offrire un’importante opportunità di aggiornamento e perfezionamento professionale al personale degli uffici tecnico, ricerca & sviluppo, manutenzione, commerciale e assistenza post vendita delle aziende distributrici di fasteners, viti e bulloneria. Udib ha sempre sottolineato che tra i suoi scopi principali c’è l’aumento della professionalità del settore e delle persone che quotidianamente vi operano.

 

di Massimo Grazia



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