La catena si può definire il classico prodotto trasversale con mille applicazioni. In apparenza semplice, nasconde in realtà anni di ricerca e sviluppo sottostimati a volte dagli stessi rivenditori che dovrebbero assistere il consumatore nella scelta della tipologia di prodotto più appropriata. La catena si può considerare un prodotto fondamentale nell’industria di sollevamento e di trazione, nella nautica e anche nella sicurezza.
TUTTA UNA QUESTIONE DI MADE IN ITALY
Il settore delle catene è uno di quei mercati in cui il colosso cinese si è inserito in maniera preponderante, da un lato con una produzione propria, dall’altro con l’allocazione di risorse di aziende straniere che hanno decentrato la produzione.
La produzione italiana deve scegliere dunque: da un lato la crescita del volume, dall’altro la difesa della qualità. Me entrambe le vie esigono un dazio.
Per coloro che decidono di percorrere la strada della produzione nazionale, diventa importante riuscire a offrire un servizio che ridicolizzi la competitività dei prezzi.
PAROLA D’ORDINE: PERSONALIZZAZIONE
Di un prodotto classico, che non subisce rilevanti mutamenti strutturali e tecnologici, la leva all’innovazione deve spingere nella direzione del servizio: diventa quindi importante produrre sulle specifiche richieste del cliente, tramutandone le esigenze in design, progettazione, colore, grandezza, packaging. Questo imperativo non vale solo per le grandi aziende, ma anche per i più piccoli. In ogni settore e in ogni uso si rivela sempre più decisivo assumere il punto di vista dell’utente finale e farlo proprio anche in piccoli lotti.
Dai dati UCIMU emerge un quadro confortante per il settore delle macchine utensili: oltre all'ottima performance della domanda estera, il dato più interessante riguarda il risveglio della domanda interna, per una crescita complessiva degli ordini pari a + 58,2% nel terzo trimestre dell'anno.
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