La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha approvato una proposta di modifica dell'attuale direttiva sui rifiuti elettrici ed elettronici (Raee). Il passo successivo sarà il voto del Parlamento europeo in sessione plenaria e l'avvio dei negoziati con il Consiglio europeo.
Le nuove misure, una volta recepite, obbligheranno gli Stati membri a raccogliere e riciclare un maggiore volume di frigoriferi e lavatrici dismessi, telefoni, i-pod e altri ''rottami'' di apparecchiature elettriche ed elettroniche (e-waste).
L'obiettivo indicato è quello di contabilizzare i rifiuti elettrici ed elettronici realmente prodotti con una raccolta pari all'85% del totale entro il 2016.
In questo modo si potranno recuperare notevoli quantità di materie prime preziose e, al contempo, ridurre il flusso di e-waste nelle discariche, inceneritori e nei Paesi in via di sviluppo, dissuadendo gli operatori poco scrupolosi a spedire illegalmente rifiuti di questo tipo fuori dall'Unione europea.
Un ruolo di primo piano per centrare l'obiettivo, infine, viene attribuito ai cittadini, che devono essere orientati verso comportamenti virtuosi.
Oggi infatti numerosi piccoli e-waste prodotti sono gettati insieme ad altri rifiuti, anche se contengono sostanze nocive o preziose. Gli eurodeputati ritengono che i consumatori dovranno essere autorizzati a riportare gratuitamente gli apparecchi molto piccoli, gli elettrodomestici e le piccole attrezzature elettriche direttamente dai rivenditori.
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