L'Italia ha due mesi di tempo per uniformarsi alle direttive comunitarie in materia di rendimento energetico in edilizia. Lo ha detto la Commissione Europea, richiamando il nostro Paese al pieno rispetto della direttiva comunitaria n. 91 del 2002, che secondo Bruxelles non sarebbe stata applicata in modo adeguato, in particolare per quanto riguarda il rilascio degli attestati di rendimento energetico degli edifici.
In realtà questo ultimatum rappresenta la seconda tappa della procedura d'infrazione a carico dell'Italia avviata nel novembre 2010. Da allora l'Italia ha modificato la legislazione nazionale in materia, ma, evidentemente, non lo ha fatto rispettando in pieno le direttive europee.
Di qui il nuovo intervento delle autorità europee, che contestano alcuni punti essenziali fra i quali, oltre alla citata certificazione energetica, anche i controlli sugli impianti di condizionamento dell'aria e le modalità di certificazione per quanto riguarda gli edifici esistenti dati in affitto.
Uno stimolo in più per restare al passo con i tempi, migliorando le prestazioni energetiche e il conseguente risparmio di energia in edilizia.
LA PRIMAVERA SI ACCENDE CON WEBER! DALL’1 AL 31 MARZO
LEGGI L'ARTICOLO
Pubblichiamo una risposta di Biesse Spa, Cefla Finishing Group Spa e SCM Group Spa alle dichiarazione di Acimall
LEGGI L'ARTICOLO
Svitol, iconico marchio di Arexons S.p.A., azienda italiana da quasi 100 anni leader nei prodotti per il fai da te, la cura e la manutenzione dell’auto e l’industria, annuncia la sua presenza al Giro d&a...
LEGGI L'ARTICOLO
L’iniziativa voluta dalla famiglia Lamura per rendere onore alla memoria del fondatore della DFL, il lungimirante imprenditore del salernitano conosciuto da tutti come Pinuccio Lamura, quest’anno...
LEGGI L'ARTICOLO