VARTA, tra i principali player mondiali nel campo delle batterie monouso e ricaricabili, da sempre attenta a coniugare l’innovazione tecnologica con il massimo rispetto per l’ambiente, introdurrà da settembre 2010 quanto stabilito dal D.Lgs. 188/2008 per l’attuazione della direttiva 2006/66/CE in merito ad immissione sul
mercato, raccolta e riciclaggio di pile e accumulatori.
L’iscrizione, effettuata a giugno 2009, al Registro Pile e Accumulatori - istituito presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - ha comportato,
in primis, l’adesione da parte di VARTA all’attuazione della direttiva 2006/66/CE, che impone a tutti i produttori di pile e accumulatori il versamento di una quota, da
calcolare in percentuale a seconda del peso di ogni singola pila immessa sul mercato.
L’introduzione di questa tassa è volta a finanziare il Consorzio dei Produttori che coordinerà le attività di raccolta e smaltimento delle pile su tutto il territorio nazionale,
mirando a raggiungere una quota del 25% entro il 2012 e del 45% entro il 2016.
“Allineandosi con quanto imposto dalla Direttiva Europea” dichiara Fabio Peron, Country Manager VARTA Italia, “VARTA, da sempre fortemente sensibile al tema
dell’ecologia, ricopre come di consueto, la posizione di Azienda “a norma” e compie un ulteriore ed importante passo verso un agire ecosostenibile”.
Spinta dalla volontà di perseguire sempre la massima trasparenza nei confronti del Trade, VARTA ha deciso di scorporare dal prezzo di ciascun prodotto l’importo relativo
all’attuazione della direttiva che comparirà, quindi, sotto forma di “visible fee” posta accanto ad ogni singolo prezzo.
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