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21/12/2007

UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE: PREOCCUPA L'ITALIA

Alberto Tacchella, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, commenta i dati del preconsuntivo 2007

“Il quadro delineato dai dati relativi al biennio 2007-2008 - ha affermato Alberto Tacchella, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE- è sicuramente soddisfacente ma non del tutto confortante”.

“Se, infatti, il 2007 presenta una situazione decisamente positiva, sia per valori assoluti che per incrementi registrati rispetto all’anno precedente - ha aggiunto Alberto Tacchella - dall’analisi delle previsioni 2008, emerge un profilo più incerto, caratterizzato da un sensibile rallentamento della crescita”.

“In particolare, a preoccupare maggiormente è il rallentamento del consumo domestico che, sebbene ancora in crescita rispetto all’anno precedente, dimostra una parziale stanchezza del mercato interno. A ciò si aggiunge l’incremento dei tassi di interesse bancari applicati alle aziende del settore. Un fenomeno queste che - come emerge da una indagine condotta dal Centro Studi & Cultura di impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, nel periodo agosto - ottobre 2007- ha interessato circa il 70% delle imprese. Il rincaro medio è risultato pari a +0,53% (intervallo compreso tra +0,125% e +1,5%). Il timore è che il generale clima di incertezza e di indecisione delle autorità di governo nel definire politiche economiche e finanziarie mirate a favorire lo sviluppo del paese possa ancora una volta congelare gli investimenti in beni strumentali, con conseguente perdita di competitività dell’intero sistema manifatturiero italiano”.

“Ecco che allora - ha rilevato Tacchella - in questo momento così delicato di discussione della legge finanziaria, i costruttori di beni strumentali auspicano che le autorità di governo riflettano attentamente sulle reali priorità del paese e sulle misure utili e indispensabili per favorire lo sviluppo del tessuto industriale, unico sistema che può trainare lo sviluppo del paese”.

“In questo senso accogliamo con favore l’entrata in vigore del provvedimento che prevede il credito di imposta del 40% per le imprese che investono in innovazione, sviluppando progetti di ricerca con le università. Proprio sulla scorta di questo esempio chiediamo siano introdotte nuove e concrete misure a sostegno delle aziende che fanno innovazione. Innovazione non solo di prodotto ma, più in generale, nel modo di fare business attraverso processi di crescita e sviluppo quali, internazionalizzazione, apertura del capitale sociale a esterni, aggregazioni, fusioni, acquisizioni, processi di quotazione”.

“Alle regioni chiediamo invece che prestino particolare accortezza nel ri-finanziare tutti quei provvedimenti che permettono alle imprese di continuare la propria attività. Tra questi è la legge Sabatini, che permette a tutte le imprese, anche a quelle di dimensione medio piccola, di investire in innovazione. Grazie a questo provvedimento - ha aggiunto Alberto Tacchella - le aziende, specie quelle di dimensione ridotta, possono effettuare investimenti che altrimenti non sarebbero in grado di sostenere e che, se rimandati, potrebbero compromettere la stessa attività di impresa. In sostanza, chiediamo che le regioni confermino la operatività di strumenti utilizzati per investimenti di qualsiasi portata, perché per una impresa medio piccola l’acquisizione di una sola macchina significa grande sforzo economico e grande attività di innovazione. L’industria manifatturiera italiana è fatta di piccole e medie imprese, alle istituzioni e gli organi di governo spetta dunque il compito di proporre misure utili alla loro attività”.



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