Nel quarto trimestre 2008 la richiesta di macchine utensili ha subito un brusco calo registrando un -45,9% rispetto allo stesso periodo del 2008. Un dato non certo incoraggiante per l’industria italiana. “Il timore è che il protrarsi della crisi incida in modo irrimediabile sull’industria italiana costruttrice di sistemi per produrre, fino a determinare gravi difficoltà per molte delle piccole e medie imprese familiari, che costituiscono la spina dorsale del settore. Il governo intervenga con prontezza”, afferma Giancarlo Losma: presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione.
Nel quarto trimestre 2008, l’indice degli ordini di macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha registrato un calo del 45,9% rispetto allo stesso periodo del 2007, attestandosi a un valore dell’indice pari a 60,2 (base 2000=100). Occorre considerare che la negatività del risultato è, in parte, determinata dall’ottima performance del quarto trimestre 2007, con il quale si confronta, che aveva registrato un indice assoluto record, pari a 111,2.
Tale risultato è stato determinato dai negativi riscontri raccolti sia sul mercato interno che su quello estero, a conferma della crisi generalizzata dell’economia globale. Sul fronte interno, l’indice degli ordinativi ha segnato un calo del 54,4% rispetto al quarto trimestre del 2007, per un valore assoluto dell’indice pari a 41,9, il più basso mai registrato negli ultimi venti anni. Con riferimento al mercato estero, l’indice degli ordini raccolti dai costruttori italiani evidenzia un calo del 39,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In ragione di ciò, l’indice assoluto è sceso a 77,6, tornando sui livelli degli inizi del decennio. A livello complessivo, nel 2008, l’indice medio degli ordini di macchine utensili ha registrato un calo del 15,7%, determinato dalla flessione degli ordinativi raccolti sia sul mercato interno (-18,5%), sia su quello estero (-12,5%).
In ragione d’anno, la contrazione degli ordinativi raccolti non appare eccezionalmente pesante. Infatti, nel 2001, anno clou della precedente fase negativa per il settore della macchina utensile, la flessione fu del 20,8%; nel 1996, il dato si attestò addirittura a -28,6%. Ciò che però è decisamente preoccupante è il fenomeno di concentrazione della crisi: non si era mai verificato un crollo di tale entità nella raccolta ordini, in un solo trimestre.
Si tratta dunque di una situazione anomala, dovuta non soltanto alla scarsa propensione agli investimenti da parte delle imprese manifatturiere ma anche alla pesante restrizione del credito operata da istituzioni bancarie e società di leasing, che blocca anche quegli investimenti che le imprese intenderebbero realizzare.
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