Kimberly-Clark Corporation (NYSE: KMB) inaugura un coraggioso programma con lo scopo di ridurre significativamente la propria impronta sulle foreste primarie, imponendosi di sostituire almeno il 50 per cento di fibra di legno proveniente da foreste naturali con fonti di fibre alternative entro il 2025. L’impegno preso da Kimberly-Clark aggiunge un nuovo capitolo alla storia dell’azienda leader nella difesa delle risorse forestali mondiali e della lotta per porre termine alla deforestazione a livello globale.
Una nuova iniziativa che contribuirà a proteggere la biodiversità e, oltre a ridurne il consumo, garantire nel contempo il prelievo ecologicamente e socialmente responsabile di fibra. Altrettanto importante, l'iniziativa contribuirà a proteggere le società dalle continue fluttuazioni dei prezzi del mercato mondiale della fibra. L'annuncio è stato fatto in collaborazione con il Rio+20, la Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, tenutosi a Rio de Janeiro, in Brasile.
"Continuiamo a sostenere con forza una cultura forestale sostenibile e, pur consapevoli che la fibra continua a essere un materiale necessario, stiamo esplorando l’alto potenziale di fonti alternative sempre mantenendo gli elevati standard qualitativi che i nostri clienti e consumatori si aspettano." afferma Suhas Apte, Vice President Global Sustainability per Kimberly-Clark. "Ci auguriamo che un giorno tutte le nostre esigenze vengano soddisfatte da fonti che, nel complesso, garantiscano la medesima efficienza e qualità della fibra, ma che ci consentano di ridurre al minimo l'impatto sulle persone e sul nostro pianeta.”
Nel corso del 2011, Kimberly-Clark ha utilizzato circa 750 mila tonnellate di fibra di legno proveniente da foreste primarie. Con questo nuovo impegno, l’azienda si impegna a ridurre al cinquanta per cento il fabbisogno di fibra proveniente da foreste entro il 2025. Una riduzione equivalente alla quantità di fibra necessaria per produrre oltre tre miliardi e mezzo di rotoli di carta igienica. In rispetto alla sua tradizione di innovatrice e di azienda responsabile, il programma prevede investimenti nella ricerca di fonti alternative che consentano di produrre i suoi prodotti utilizzando una minore quantità di fibra.
"Assumersi la responsabilità delle foreste primarie è una misura fondamentale per preservare le foreste ancora esistenti nel mondo e frenare la deforestazione. Se applicate correttamente, le pratiche innovative di Kimberly-Clark potrebbero costituire una rivoluzione che contribuirebbe ad innalzare l’attenzione delle altre aziende a questo proposito.” afferma Richard Brooks, coordinatore della campagna contro la deforestazione di Greenpeace "Ci complimentiamo con Kimberly-Clark per questa iniziativa."
L’incremento delle foreste nel mondo è un’esigenza in costante aumento, è quindi essenziale individuare ed utilizzare alternative alla fibra così da contribuire alla sostenibilità delle foreste stesse e, di conseguenza, al nostro business.
Foreste e alberi sono essenziali per la vita - puliscono l'aria, immagazzinano grandi quantità di carbonio, purificano l'acqua, contribuiscono a controllare l’erosione, e costituiscono il sostegno della fauna selvatica. Inoltre, più di 1,6 miliardi di persone nel mondo dipendono direttamente dalle foreste per la loro sussistenza, cibo, vestiti e riparo. Quasi la metà della copertura forestale originaria della Terra è stata in gran parte abbattuta negli ultimi tre decenni. Considerando che la popolazione mondiale dovrebbe raggiungere i 9 miliardi entro il 2050, la pressione su queste importanti risorse continua a crescere. Pertanto, Kimberly-Clark si impegna ad innovare per creare in futuro una maggiore flessibilità nell’utilizzo di fibre.
"Anche con una proiezione di crescita modesta della popolazione, del consumo e del cambiamento climatico, entro il 2030 avremo bisogno di due pianeti per tenere il passo con la domanda globale di cibo, fibre e combustibile – è quindi particolarmente apprezzabile l’iniziativa di Kimberly-Clark di impegnarsi per una gestione responsabile delle foreste." afferma Kerry Cesareo, Managing Director del programma Foreste del World Wildlife Fund. "Anche se manteniamo un cauto ottimismo per quanto riguarda l’utilizzo di fibre alternative, come strategia per ridurre l’impatto aziendale sulle foreste, abbiamo tutti bisogno di imparare a 'fare di più con meno.'”
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