Il sistema di rinfrescamento tramite acqua nebulizzata più comune, impiegato in particolare dai produttori asiatici, consiste nell’applicare a dei classici ventilatori una serie di ugelli che nebulizzano l’acqua a pressioni che possono variare, a seconda del produttore, da 3 a 70 atmosfere. Il soffio dell’aria dai ventilatori spinge le micro goccioline verso l’ambiente da rinfrescare. Il massimo del beneficio di riduzione della temperatura lo si riscontra a ridosso dei ventilatori, ma più ci si avvicina ad essi e più l’aria è satura dell’umidità prodotta dall’acqua che fuoriesce dagli ugelli. con la conseguenza di aumentare il deposito dell’umidità su persone ed oggetti circostanti fino ad arrivare a bagnare. Il sistema di rinfrescamento Idrobase utilizza invece un ventilatore che, posto a a un’ altezza di 2,5 metri, soffia a 360° l’aria intrisa di microscopiche goccioline d’acqua che formano una sorta di nuvola. L’acqua nebulizzata, attraverso una corona di ugelli, nel cadere verso terra evapora senza bagnare persone ed oggetti e abbassando la temperatura nell’area circostante.
Da marzo a luglio 2011. Un percorso sicuro verso la ripresa
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