Anche quando luci blu e sirene restano spente, il seguente scenario potrebbe comunque verificarsi: ad Elend, frazione di Dippoldiswalde, località della Sassonia, si è verificato un terremoto. Il fienile in legno di un’antica fattoria della zona non ha resistito alle scosse ed è crollato. Una persona è rimasta sepolta e va ora liberata: gli specialisti della Protezione Civile di Dippoldiswalde sono chiamati ad intervenire. Una volta ricevuta la chiamata, hanno soltanto 30 minuti di tempo per indossare l’uniforme giallo-blu, passare dalla vita di tutti i giorni alla «modalità emergenza» ed essere pienamente pronti all’azione.
Alle situazioni di crisi ci si può preparare soltanto con l’addestramento e con buoni utensili -spiega LarsWerthmann-. In qualità di Responsabile di Zona della THW (Protezione Civile Federale Tedesca), dirige e coordina l’esercitazione odierna: valutazione della situazione, definizione della catena di salvataggio e coordinamento della Squadra Tecnica. La composizione di quest’ultima varia in base alla situazione di crisi da affrontare: la Squadra Locale svolge compiti di ricognizione e conduzione, mentre il Gruppo di Primo Salvataggio è preparato a qualsiasi evenienza e, nella maggior parte dei casi, il primo a giungere sul posto. Il Gruppo di Secondo Salvataggio comprende un veicolo speciale, con operatori appositamente addestrati negli ambiti elettronico, pneumatico e idraulico; dove occorre liberare vie di comunicazione o rimuovere ostacoli, entra infine in azione il Gruppo di Sgombero. La Protezione Civile (THW, Technisches Hilfswerk) diDippoldiswalde è preparata a ogni situazione e presta il proprio aiuto anche in ambito internazionale. Siamo in grado di fare tutto ciò che serve -afferma Lars Werthmann, dirigendosi verso l’esercitazione di Elend con un veicolo di trasporto apparecchiature della Protezione Civile, il GKW I («Gerätekraftwagen») e sei volontari-.
Sul campo, tutto deve svolgersi molto rapidamente: i vari compiti vengono assegnati in base a regole predefinite, come anche gli utensili da impiegare. Il GKW I è una sorta di cassetta degli attrezzi molto più grande. Nell’affrontare situazioni di caos utilizziamo davvero ogni tipo di utensile -ci spiega Peter Ebert, volontario della Protezione Civile, afferrando con sicurezza una sega universale a batteria GSA 18V-32 Professional, nella quale inserisce una batteria ad alte prestazioni ProCore 18V 7.0Ah-. Questa batteria offre circa il 90% di potenza in più rispetto ad una tradizionale batteria al litio da 18 Volt e 6,0 Ah, consentendo quindi un’efficienza decisamente maggiore. Un tale incremento di prestazioni si deve all’ulteriore miglioramento delle celle e alla netta riduzione delle resistenze interne. Inoltre, la batteria è particolarmente compatta, avendo dimensioni di circa il 30% inferiori rispetto ad analoghe batterie ad alte prestazioni e, grazie a tutto ciò, offre la massima densità energetica nella sua categoria. Con gli utensili a batteria guadagniamo tempo cruciale: non dobbiamo infatti posare reti di alimentazione e possiamo direttamente dirigerci dove si trova il ferito. In situazioni simili, utensili potenti e senza fili rappresentano un enorme vantaggio -spiega LarsWerthmann-. Detto, fatto: la squadra avanza sul posto. Poiché l’ingresso del fienile è bloccato da una controsoffittatura crollata, Lars opta per un primo accesso dall’alto, così da poter osservare la situazione all’interno. Per il volontario della Protezione Civile Antonio Lang, il compito è il seguente: salire sul tetto con l’equipaggiamento di protezione e la GSA 18V-32 Professional. Per interventi in posizioni di lavoro difficili, la sega universale a batteria è particolarmente indicata, grazie alla sua compattezza e all’impugnatura di nuova concezione che, contrariamente alla classica impugnatura chiusa, consente diverse posture della mano, che rendono più pratico afferrare e condurre l’utensile. Antonio racconta che l’impugnatura di questo utensile ci agevola notevolmente il lavoro; inoltre, le vibrazioni sono quasi inavvertibili. La GSA 18V-32 Professional è infatti dotata di un sistema attivo di ammortizzazione delle vibrazioni: un apposito contrappeso, alloggiato nella carcassa ingranaggi, che contrasta permanentemente le forze di massa. Una volta che l’utensile ha svolto il compito per Antonio Lang, il volontario lo passa al collega Peter Ebert. Quest’ultimo taglia dal basso gli elementi crollati, prima di passare alla prossima fase nella catena di salvataggio: ciò che resta della controsoffittatura va puntellato con una struttura in legno, in modo da mettere il ferito al sicuro.
Il compito di tagliare a misura gli elementi angolati in legno, per consentire un supporto stabile, spetta agli altri volontari della Protezione Civile – Sebastian Danier, Daniel Schmitz, Thomas Schmidt e Marco Menzer – in un lavoro di squadra. Anche loro usano la sega universale a batteria, equipaggiandola con la Progressor for Wood and Metal Bosch, una lama particolarmente resistente e duratura, grazie alla Carbide Technology. Questa lama ha una dentatura indicata sia per materiali sottili, sia per quelli di elevato spessore e taglia anche il legno con presenza di chiodi. Durante l’esercitazione, abbiamo tagliato legno di vari spessori: la combinazione di utensile, batteria e lama mi ha sempre convinto. Soprattutto, ci ha meravigliato la velocità con cui l’utensile taglia le travi spesse -riassume Sebastian Danier-. E aggiunge il fatto che la lama si possa sostituire senza attrezzi e anche a guanti indossati è davvero ideale per i nostri scopi. Oggi, comunque, non dovrà più sostituirla: la struttura in legno regge, il percorso per mettere in salvo il ferito – in questo caso, un manichino da esercitazione − è sgombro. Lars Werthmann è molto soddisfatto della sua squadra, e anche fra i volontari l’atmosfera è quella di un pieno successo: Tutto questo ci conferma di essere all’altezza del compito. E per esserlo, occorrono senz’altro anche validi utensili -conclude Sebastian Danier, riponendo nel GKW I la sega universale a batteria, già pronta per il prossimo intervento-.
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